Cripto: Quando Politica ed Economia si Scontrano, Chi Paga il Conto?

Novembre 2025 sarà ricordato per un trio esplosivo: una Fed indecisa, un Presidente Trump in guerra con Jerome Powell e i mercati crypto alla ricerca di punti di riferimento. Tra tassi d’interesse, insulti presidenziali e resilienza degli asset digitali, l’equilibrio rimane fragile.

La Fed in modalità attendista: tra divisioni interne e richiesta di prove economiche

La Federal Reserve sta attraversando un periodo di profonda indecisione. Infatti, dopo il taglio dei tassi dello 0,25% nell’ottobre 2025, persistono disaccordi tra i suoi membri. Una maggioranza richiede ulteriori dati economici prima di considerare un altro taglio a dicembre, mentre una minoranza teme un’inflazione ancora troppo alta, vicina al 3%.

Jerome Powell ha chiaramente indicato che un taglio dei tassi a dicembre non è garantito! Una posizione prudente che contrasta nettamente con le aspettative dei mercati finanziari e crypto. Di conseguenza, le probabilità di un allentamento monetario, una volta stimate al 95%, sono ora scese al 41%, come mostra il grafico qui sotto.

Inoltre, il government shutdown ha peggiorato la situazione ritardando la pubblicazione dei principali rapporti sull’occupazione. Senza questi indicatori, la Fed naviga alla cieca, rafforzando il suo approccio attendista. Alcuni funzionari sostengono una pausa prolungata, altri un’azione rapida in caso di rallentamento confermato, creando un clima di incertezza senza precedenti.

Trump insulta duramente Jerome Powell e alimenta la volatilità

Donald Trump ha rinnovato i suoi attacchi a Jerome Powell, questa volta accusandolo di soffrire di “gravi problemi mentali” durante un forum economico a Riyadh. “Dovrebbe essere licenziato“, ha dichiarato, adottando una retorica aggressiva volta a screditare il presidente della Fed da anni.

Queste dichiarazioni fanno parte di una strategia chiara: Trump vuole una Fed più accomodante, con tassi bassi per stimolare l’economia prima delle prossime elezioni. Critica apertamente la gestione di Powell, che ritiene troppo prudente, e minaccia persino di sostituirlo con un candidato più allineato alle sue idee. Questa mossa aggiunge stress a investitori già nervosi, amplificando la volatilità del mercato crypto.

Crypto: resilienza messa alla prova nella tempesta macroeconomica

Il mercato crypto cerca di stabilizzarsi in un contesto macroeconomico caotico. Come sottolinea Gracy Chen, CEO di Bitget: 

Il marcato calo delle aspettative di mercato per un taglio dei tassi Fed a dicembre, ora stimato tra il 33 e il 50% […] evidenzia una maggiore incertezza macroeconomica. Allo stesso tempo, riflette quanto le crypto si siano integrate nella finanza tradizionale, con gli asset digitali che ora rispondono alle stesse lacune informative e ai ritardi politici che influenzano azioni e obbligazioni. Nel lungo termine, questa convergenza è un segno positivo della maturazione delle crypto nel mainstream.

In questo contesto, il mercato crypto cerca di stabilizzarsi nonostante un ambiente macroeconomico instabile. Dopo un forte calo in ottobre, Bitcoin mostra segnali di ripresa ma rimane sotto soglie tecniche critiche.

I flussi ETF illustrano questa dualità: afflussi netti per Bitcoin, ma deflussi prolungati per Ethereum.

La Fed, Trump e le crypto formano un mix volatile a fine 2025. Tra incertezze monetarie e sfuriate presidenziali, i mercati digitali devono affrontare un ambiente instabile. Secondo te, la Fed riuscirà a rassicurare, o il 2026 si preannuncia come un altro anno turbolento per le crypto?